Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 19

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Borie e immaginazione
disciplinata, e così si rivela in sé un anacronismo euristico.
Vediamone la sequenza.
Si parte dalla constatazione che
gli uomini ignoranti delle cose, ove ne vogliono far idea, sono
naturalmente portati a concepirle per somiglianze di cose conosciute.
Ed ove non ne hanno essi copia, l’estimano dalla loro propia natura
5
e quindi conferiscono alle cose le proprietà tipiche solo dell’uomo,
sia dal punto di vista emozionale che fisico che ambientale. Ma, ag-
giunge subito Vico, «le propietà inseparabili da’ subbietti devon es-
sere produtte dalla modificazione o guisa con che le cose son nate»
6
,
come a dire che non è corretto sradicare le proprietà da specifici
soggetti e muoverli per analogia. Il concetto di Boria vichiana sotto-
linea la distanza spazio-temporale dall’oggetto, che chiama in gioco
l’utilizzazione di un modello analogico in sé non falso, ma prossimo
all’errore, che è principalmente l’errore di spostare proprietà legate
contestualmente a un oggetto in contesti diversi e non appropriati.
Per questo la Boria si lega al concetto di nascita, dato non modifica-
bile, e di natura: la boria parla del cominciamento del mondo.
Questa affermazione, presente in
Sn25
e poi sotto forma di
Degnità nelle successive, potrebbe essere considerata la base di
avvio dell’idea vichiana di Boria e soprattutto rappresenta la ori-
ginaria e poi modificata stesura della prima Degnità dell’edizione
successiva. Solo che in questa posteriore elaborazione Vico sem-
bra descrivere con più precisione il modo di procedere dell’imma-
ginazione e la sua connotazione analogica, che diventa
questa è proprietà della mente umana, ch’ove gli uomini delle cose
lontane e non conosciute non possano fare niuna idea, le stimano dalle
cose loro conosciute e presenti
7
.
5
G. Vico,
Scienza nuova 1725
,
in Id.,
Opere
, a cura di A. Battistini, Milano, Mon-
dadori, 2000, (d’ora in poi
Sn25
), p. 1105; poi Degnità XXXII.
6
G. Vico,
Scienza nuova 1744,
in Id.,
Opere
, cit. (d’ora in poi
Sn44
), p. 500.
7
Sn44
, Degnità II, p. 494.
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