Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 28

Manuela Sanna
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per dirla ancora con Corsano, messo in allarme dalla «sconfina-
ta varietà e vastità delle prospettive che gli dischiudeva la scoperta
dell’originario nucleo emozionale della esperienza religiosa», Vico
decise di cercare la intelligenza del mondo dei primitivi, che sempre
più lo attraeva, nella energica “volgarità” delle forme aurorali dello
spirito: senso, memoria, fantasia
44
.
Su questo plesso unitario conoscitivo, la distanza che separa l’o-
pera del 1710 dalla prima redazione della
Scienza nuova
è davvero
notevole, e la memoria e la fantasia, già indissolubili, non riman-
davano minimamente alla struttura percettiva dei primi uomini, né
tantomeno all’uso di boria, nonostante la dinamica del
verum factum
fosse già sbocciata e già applicata al dominio della storia umana. La
costruzione che Vico aveva qui in mente puntava come obiettivo a
una campagna senza risparmio di colpi contro l’esistenza di una sa-
pienza risposta, che perfino Leonardo Di Capua, fra gli intellettuali
a lui più vicini, aveva sferrato. Il
Parere
di Leonardo Di Capua mette
in guardia contro la vanità dei dotti che applicano criteri esplicativi
a un’epoca nella quale questi criteri non sono affatto applicabili.
Così come sostengono una dottrina nascosta e antica nei testi di
Ippocrate. I tempi rozzi di Ippocrate non permettono di pensare
– secondo Di Capua – che si nasconda nei suoi testi un’«altissima
dottrina». E per perseguire questo obiettivo Vico deve estendere il
campo di dominio dell’immaginativa e renderla facoltà praticabile
e presente in tutte le fasi di conoscenza, anche in quella più spe-
cificamente riflessiva, la deve rendere fortemente connaturata alla
mente umana, per poter dimostrare il passaggio diretto dalla boria
alla verità della poesia
45
. Il fatto che Vico abbia sentito il bisogno
di distinguere non in maniera ascensionale, cronologica, il rapporto
tra immaginare e intendere induce a credere che la conquista del
pensiero astratto, di tipo intellettivo, non rappresenti nel suo pen-
44
A. Corsano,
Vico e la tradizione ermetica
,
in P. Piovani (a cura di),
Omaggio a
Vico
, Napoli, Morano, 1968, p. 10.
45
P. Cristofolini,
Scienza nuova
, cit., pp. 82-90.
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