Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 21

21
Borie e immaginazione
inspiegabili una natura umana, imitando la propria e producendo
così, borie, come stabilisce la XXX degnità, che produce come
esempio la calamita che si dice “innamorata” del ferro
12
.
Ma la somiglianza è anche il meccanismo che funge da collante
sulle cose distanti e lontane, rendendole vicine e unite tramite il
senso comune
13
, che si rivela antidoto alle borie. Il programma
vichiano di riportare di nuovo in vita – contro i suoi tempi e con-
tro la forma del “sapere risposto” – i caratteri del sapere poetico
attraverso l’azione della memoria, permette il superamento del-
l’“antisensualismo”, della “mancanza di creatività” e del “solipsi-
smo” legati a un sapere riposto che ha dimenticato le sue origini.
Strumento possente di questo movimento è il senso comune, fa-
coltà che appartiene in ugual misura a tutto il genere umano.
Infatti, la Boria non è mai riferita a un procedere dell’individuo
in quanto tale, ma sembra riferita al genere umano all’interno di un
territorio specifico, quello storico. Paolo Cristofolini ha già preci-
sato che il passaggio dalla forma negativa del ’25 a quella positiva
del ’30 e poi ’44 non consiste nell’abbattimento della critica, ma nel
fatto che la l’oggetto della critica viene universalizzato
14
. La Boria
è sempre boria sulle origini, sul nascimento delle cose, sulla conte-
stualizzazione storica dell’oggetto, che fa sì che “tale e non altra”
sia sempre la natura delle cose
15
. Anche quando si connota come
tecnica foriera di errore, fa sempre riferimento all’errore storico,
e non a quello del soggetto. Infatti, i concetti di “boria dei dotti”
e “boria delle nazioni” non compaiono affatto nel
De antiquissima
,
che a prima vista contraddice quest’idea propagando la tesi di una
sapienza riposta, che viene poi attribuita a un atteggiamento borio-
so, ma emergono soltanto nella
Scienza nuova
16
.
12
Ivi
,
p. 100.
13
G. Vico,
De antiquissima
,
a cura di M. Sanna, Roma, Edizioni di Storia e
Letteratura, 2000, p. 129.
14
P. Cristofolini,
Scienza nuova. Introduzione alla lettura
, Roma, La Nuova Italia,
1995, p. 82.
15
Sn44
, p. 500.
16
I nuovi e più recenti studi sull’ermetismo napoletano pongono il
De anti-
quissima
quale punta di diamante di una sapienza originaria etrusca trasmessa ai
1...,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20 22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,...500
Powered by FlippingBook