Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 32

Giuseppe Cacciatore
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tra la finitezza del fatto umano e l’infinità del vero divino. La storia,
che è un aspetto della finitezza dell’uomo, si costituisce in questo
spazio di differenza tra il fare divino e il fare umano. Tutto ciò che
caratterizza l’umano ha origine, per così dire, dal difetto originario
della sua mente, dall’impossibilità di poter contenere in sé l’infinità
delle cose. Soltanto grazie all’astrazione, da un lato, e ai processi
conoscitivi della scienza storica e della filologia, dall’altro, l’uomo
può riconoscere e ricostruire gli elementi delle cose e organizzarli
in immagini, simboli e idee
2
. Proprio la consapevolezza dei limi-
ti della mente umana conferisce, come vedremo, al tema vichiano
delle borie una connotazione che non è legata solo agli inizi oscuri
ed incerti del mondo umano (ed alla pretesa di nazioni e di dotti di
costituire per sé una immagine di esclusiva ed unica sapienza delle
origini), ma è relativa ad una idea della natura umana perfettibile e
spesso fuorviata da errori e da presunzioni. La metafisica, nel senso
appunto di una «metafisica della mente umana», diventa, come è
stato opportunatamente osservato
3
, il motivo fondamentale dell’o-
pera vichiana, già delineato nel
Liber metaphysicus
e, poi, definitiva-
mente elaborato nella
Scienza nuova
. E si tratta di una metafisica del
tutto particolare, che non rientra ormai più nelle classiche tipologie
che più tardi Kant avrebbe sottoposto a critica demolitrice, giacché
essa è, fin dall’inizio, una «metafisica della mente umana
storica
».
Il punto di vista cartesiano è totalmente rovesciato, giacché il so-
lo criterio di evidenza della verità, basato sulla coscienza del
cogito
,
non è capace di fondare la scienza umana che, proprio per questo,
ha bisogno di radicarsi in una metafisica della mente nella quale
si costruisce la necessaria interazione di vero e fatto, razionalità e
ingegno, critica e topica
4
. La metafisica vichiana della storia, come
si vedrà meglio anche più innanzi, postula consapevolmente il gran-
2
Anche a tal proposito mi permetto di rinviare a G. Cacciatore,
L’infinito nella
storia. Saggi su Vico
, con una postfaz. di V. Vitiello, Napoli, Edizioni Scientifiche
Italiane, 2009.
3
Cfr. S. Otto,
Giambattista Vico. Lineamenti della sua filosofia
(1989), Napoli,
Guida, 1992, p. 13.
4
Ho affrontato questo tema anche in G. Cacciatore,
Metaphysik, Poesie und Ge-
schichte. Über die Philosophie von Giambattista Vico
, Berlin, Akademie Verlag, 2002.
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