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Tommaso Rossi
esser debba in ogni modo. Niuna delle proprie ragioni essenziali
/252/ della materia si propone, che l’avrebbono dal maligno in-
tento distolto; ma, preterita ogni proprietà, separatamente l’essere
generale della sostanza risguarda, e da quello argomenta. Benché
lo Spinosa, fuor della materia, altra sostanza non riconosca, pure
le proprietà della materia essenziali, per fare una diterminazione
di tanta importanza, dovea osservare. Ora, dalle ragioni comuni,
posposte le proprie, o di più ragioni, dall’une argomentare e non
dall’altre, non è egli argomentar dall’idee? Vedete che perversità di
uomo: per dare ad intendere che la sostanza materiale è l’unica e
sola sostanza, le vere ragioni, che ogni unità e università e solitu-
dine disperdono, tien celate, e dell’altre fa mostra, che que’ sommi
pregi nella generalità possono in alcun modo adombrare. In secon-
do luogo, dal primato di natura della sostanza vuole inferire che,
deposte le affezzioni diverse, la sostanza una esser deggia. Ma il
primato di natura non soffre forsi la distinzion reale? Non è /253/
perciò sostenuto dall’idea? Finalmente,
non ha potuto non espli-
care l’argomento con quelle parole:
ergo (substantia) depositis affectio-
nibus non potest concipi ab alia distincta,
che è quello che noi diciamo,
che, deposta ogni diversità, la sostanza nell’idea è una. E pure, a
quelle parole medesime come una giusta interpretazione soggiu-
gne:
hoc est non poterunt dari plures (substantiae) sed una.
Tali sono gli
argomenti dello Spinosa, con che ha preteso da’ petti degli uomini
svellere ogni religione. /254/
Parole proprie
dello Spinosa
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