189
Della mente sovrana del mondo
e volere mentale. E pure mancavi una, diciam così, formalità che
ora vi aggiugneremo, la quale questa importante dottrina rende più
luminosa di qualunque più accertata verità della filosofia.
Il moto della materia non ha unità, non è uno; alla disposizione,
divisibilità, straposizione della material sostanza aggiugne la suc-
cessione /231/ e ’l flusso de’ tempi: per cui le parti o momenti
del moto nel tempo ancora si escludono e sterminano. La qual
cosa, con evidenza che maggiore non può essere, dimostra la dis-
soluzione e la rovina di ogni unità. L’essere del moto non è mai il
medesimo, è sempre distinto, sem­pre nuovo, e perciò non è uno,
non è stante, di per sé non è affatto. L’uno è il principio dell’essere.
Quel che è uno e costante veramente è. Una volta prodotto, segue
ad essere senza nuova produzzione. Nell’essere uno è vera quella
legge che, una volta essendo, vuol essere sempre. Quel che non è
uno, non ha del suo essere principio: da estrin­seco principio pro-
dotto, senza nuove produzzioni non segue ad essere; con nuove
produzzioni sempre nuovo essere ricevendo, fugace, sdruccevole,
incostante, veramente non è, da sé non è affatto. Tal è il moto,
di
per sé è nulla. L’unità è realità; il diffetto dell’unità è del moto la
nullità. Nell’onnimoda real distinzione, divisibilità, straposizione,
incostanza /232/ e caducità, è evidente il diffetto dell’unità, è evi-
dente la nullità del moto della materia. Il sapere e volere della men-
te, che è il moto maraviglioso, ha vera unità, è veramente uno. Il
moto mentale somministra al materiale l’unità; anzi esso è l’unità,
che è il principio dell’essere del moto materiale, che dal suo nulla il
cava fuori, e si induce nella materia e realità, e costanza gli dona. Il
moto materiale è mero numero di ogni unità scevro, che da sé non
può stare. Il moto mentale è perfetta unità, che il numero di tempi
non dee in sé esplicare. Giunti insieme piena ed evidente cagione
apprestano, perché il sapere e volere della mente è il moto più
perfetto, e perché il moto della materia mondana è sapere e volere.
Qual è la corrispondenza e la comunicazione de’ due moti, tal’al-
tresì è la corrispondenza e la comunicazione delle due nature. E in
vero questa una certissima conseguenza. Lasciate stare le ragioni
della stretta /233/ connessione dell’essere e dell’operare da noi
non una volta esposte, è di per sé manifesto che la natura o essen-
Il moto di per sé
non è
1...,179,180,181,182,183,184,185,186,187,188 190,191,192,193,194,195,196,197,198,199,...230