Roberto Evangelista
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individuali di esse. Il discorso di Spinoza si sposta su un piano di-
verso da quello del tentativo di definire il grado di realtà dell’indi-
vidualità. La natura è effettivamente la sostanza, ma questa natura
non è assimilabile all’idea di materia. Rossi rimprovera a Spinoza
di costruire un Dio-materia, il che equivale alla negazione di ogni
divinità. Ma dietro questa critica c’è qualcosa di più, non tanto
perché il pensiero e la filosofia dell’abate sia più profonda o più
complessa di quanto possa sembrare, quanto perché si profila un
modo diverso di considerare l’individualità. Rossi separa l’espe-
rienza della materia dalla natura della divinità. Se non come veico-
lo della conoscenza, la materia non ha esistenza; e se una scienza
di essa si dà, questa è una scienza che nulla ha a che vedere con
la filosofia. Le regole e le leggi della materia sono dei modi in cui
l’uomo ordina la realtà, nella migliore delle ipotesi ci aiutano a
spostarci su un piano diverso di realtà (ovvero, sull’unico piano di
realtà) che è quello delle forme ideali. La formulazione delle leggi
matematico-geometriche allora non è altro che un diverso modo
di esprimere le forme delle cose, un viatico per comprendere l’es-
senza universale ma non può rappresentare un punto di arrivo fi-
losofico o metafisico, a meno che non si voglia identificare, come
fanno gli atei, la natura con Dio.
La varietà e particolarità della natura è frutto di una percezione
inadeguata, e il nostro intelletto rimane a insistere su una singola-
rità che invece è frutto di una totalità complessa di regole e rela-
zioni. John Locke per alcuni versi si avvicina a questa posizione,
sebbene si trovi su un piano del tutto diverso. La sostanza per
il medico inglese è una sostanza individuale, ma l’individualità è
così complessa per cui avremmo bisogno di una natura differente
per comprendere tutta la
texture
di un individuo. Nonostante ciò,
per Locke l’individuo – per quanto ineffabile – rimane un sog-
getto sulla base del quale si può costruire un sistema filosofico
e – soprattutto – politico. La prospettiva di Spinoza, invece, non
approda a una concezione autosufficiente dell’individualità, nella
metafisica così come nella politica
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, ma ricomprende l’individuo
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Rimando all’importante articolo di E. Balibar,
Dall’individualità alla transin-
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