Roberto Evangelista
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L’attività dell’uomo sta nella raccolta e nell’ordine dei dati sparsi
e confusi. La materia offre la distinzione e la discrezione, la mente
ordina e unisce. L’oggetto del nostro
senso
e della nostra
cogitazione
deve essere «ordinatamente contesto e congegnato, sicché le parti,
ciascuna al suo luogo adattate e tra loro congiunte, compongano
ciò che deono comporre», in modo tale che in questo ordine pos-
sano venire collegate tra di loro
86
. La scienza umana è ancora una
volta un
sillogismo
, che si sviluppa dalla
topica
delle essenze. L’uomo
è così una profonda unità tra materia e mente, e solo in lui le due
sostanze si definiscono a vicenda:
il corpo organico è un artificiosissimo lavoro per esprimere e rassomigliare
tutte le forme, e apprendere e sentire tutte le azioni corporali: egli è stabile,
sostanzievole, universal simulacro de’ speciosi ed attuosi obbietti circostanti.
La materia dell’uomo, a quel modo costrutta e modificata, è infine una
mente materiale. Adunque la mente, modificata secondo quella ordinata
e ragionevole modificazione del corpo organico, in primo luogo sente o
avverte quella sua modificazione; e per tal cagione, e in oltre per l’intima
unione, avverte ancora, o sente, la materia congiunta. Conciossiaché, quanto
nel modo l’è apprestato dalla forma corporale, tanto ella da sé per natural
virtù lo produca, siccome appunto avviene nelle minute e variabili e lievi
informazioni de’ sensi e delle cogitazioni particolari
87
.
La costituzione dell’uomo è un equilibrio tra universale e partico-
lare e la sua conoscenza è fragile ma possibile, proprio come questo
congiungimento. Nell’opera
Della mente sovrana del mondo
, Rossi ri-
prende questo argomento concentrandosi sul rapporto tra mente e
materia e tra mente umana e mente divina.
86
Cfr. T. Rossi,
Dell’animo dell’uomo
, cit., p. 231 (108-109). Cfr. anche
ibidem
(p. 110): «Perché la mente dell’uomo è ragione, ordine, regola, virtù ed atto
penetrevole; e le operazioni mentali, sono elleno o elementi o congiungimenti o
sillogismi di scienze e di arti; non può per tanto la mente altrimenti operare, che
simiglianti modi ordinati e ragionevoli ed attuosi e penetrevoli, o per le forma-
zioni producendo, o riporoducendo per l’espressioni».
87
Ivi
, pp. 232-233 (113-114). Sul rapporto tra mente e corpo si veda anche
M. Sanna,
Il rapporto mente-corpo
, cit., p. 15, dove si menziona il passaggio da
una mente concepita per
facultates
a una struttura mentale concepita per
species
.
In Rossi, però, l’ordine del mondo concepito per essenze
specifiche
sopravvive
proprio nella concezione della scienza che – come già visto – ha uno stretto
rapporto con la struttura mentale.
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