Vittorio Martucci
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capace di propagarsi da un corpo all’altro. Tale concezione, legata
alle esperienze di Joseph Black (1728-1799) degli anni ’60, aveva
ripreso il sopravvento negli ultimi due decenni del secolo
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, e, attra-
verso i diari, la vediamo professata senza incertezze dagli scienziati
parigini. Le pagine di Sangiovanni, tuttavia, documentano anche
(senza consapevolezza del Nostro, per altro) i gravi ostacoli contro
cui la teoria si scontrava, e, primo fra tutti, la difficoltà di giustifi-
care la mancanza di peso del fluido ipotizzato; come appare dalla
lezione di Jean-Henri Hassenfratz del 9 dicembre 1800, elaborato
ma insoddisfacente tentativo al riguardo. Né meno arduo si pre-
sentava definire le modalità di trasmissione e di assorbimento del
calorico. Ne è prova la problematica individuazione da parte di
Edme Bouillon-Lagrange di un calorico “combinato”, proprio di
un corpo, e di un calorico “interposto”, «frapposto – cioè – fra i
suoi interstizii» (
Lezione del 16 gennaio 1801
).
Non senza motivo, Lavoisier e Laplace non avevano voluto
prender partito sulla questione e si erano limitati ad affermare:
I fisici non sono d’accordo sul calore. Molti di essi lo considerano un
fluido diffuso in tutta la natura […]. Altri lo considerano solamente
come il risultato di movimenti invisibili delle molecole, gli spazi vuoti
tra le molecole permettendo le vibrazioni in tutti i sensi
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.
La prima stagione parigina di studio “matto e disperatissimo”
non trascorrerà invano. Quando il nostro esule tornerà nella ca-
pitale francese dopo un avventuroso viaggio tra Svizzera e Italia e
vi trascorrerà altri sei anni, tutto muterà nelle sue condizioni, nel
tenore vita, nella considerazione degli altri. A poco a poco, il me-
dico agiato e ricolmato di attenzioni prenderà il posto del misero
studente perseguitato. Le famiglie più in vista gli schiuderanno le
porte delle loro dimore considerandolo un loro pari; si amplie-
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Per uno sguardo d’insieme ai problemi qui accennati si consultino nella
medesima storia della scienza i saggi di E. Bellone nel vol. I.
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Memoria pubblicata dall’Accademia delle scienze di Parigi nel 1784, cit. in
M. Gliozzi,
Storia della fisica
, in
Storia delle scienze
coordinata da N. Abbagnano,
Torino, UTET, 1965, p. 174.
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