Vittorio Martucci
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spora dalle proporzioni inusitate che vide un totale di circa due-
mila fuoriusciti abbandonare le province meridionali e spargersi,
dolenti nel fisico e umiliati nello spirito, per il resto d’Italia e per
l’Europa.
Tuttavia – aggiunge Anna Maria Rao – non è tanto nelle cifre che va
misurata la portata della reazione borbonica quanto piuttosto nella
totale negazione da parte della Corte di tutto il patrimonio di idee che
si era espresso nella rivoluzione […]. L’aspetto più profondo e più
grave della reazione non fu tanto l’eliminazione fisica degli uomini di
cultura, quanto il ripudio dell’idea stessa di cultura
4
.
Che è, poi, quanto era già contenuto nell’antico e inappellabile
vaticinio del Cuoco: «La nazione potrà rimpiazzar gli uomini, ma
non la coltura»
5
.
Eppure, quella lunga schiera di esuli che andava a cercare altro-
ve una patria o, almeno, un rifugio, può, certo parzialmente ma
significativamente, indurci a dar nome di
felix culpa
alle condanne
borboniche; perché, per molti di quelli può tenersi per vera l’os-
servazione di Benedetto Croce a proposito dei successivi esuli del
1820, che
dimorarono inToscana e visitarono altre parti d’Italia, e andarono anche
all’estero, in Francia e in Inghilterra, e impararono le lingue straniere,
lessero libri della più recente scienza e letteratura, conversarono con
uomini di ricca esperienza e di alta mente, appresero nuovi concetti
e si riempirono di nuovi spiriti. Poi, rilassato lo sforzo della reazione,
respirandosi più liberamente nella stessa Napoli, e tornati anche molti
di quegli esuli, il moto di rinnovamento culturale si coordinò meglio e
divenne più intenso
6
.
4
A.M. Rao,
La prima restaurazione borbonica
,
in
Storia del Mezzogiorno
diretta da
G. Galasso e R. Romeo, Napoli, Edizioni del Sole, 1986, vol. IV, II, p. 545. Cfr.
Ead.,
Esuli. L’emigrazione politica italiana in Francia (1792-1802)
, Napoli, Guida,
1992, fondamentale anche per la questione dei sussidi.
5
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
, a cura di F. Nicolini, Bari,
Laterza, 1913, p. 210.
6
B. Croce,
Storia del Regno di Napoli
, cit., p. 222.
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