Giosuè Sangiovanni
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Sono andato dopo a vedere
l’Hospice de la Charité
, oggi detto
de
l’Unité.
Durante il resto della giornata, mi sono occupato a dar sesto ai
miei piccioli affari per prepararmi alla vicina partenza.
10.
Questa mattina ho preso congedo dai pochi amici, miei compa-
gni di studio, e dai professori dai quali era conosciuto. Tutti hanno
compianto la mia sventura, e mi hanno abbracciato, augurandosi di
presto rivedermi tra loro, per seguire insieme il corso delle nostre
lodevoli ed utili applicazioni. Lo faccia il cielo!
Questa sera sono andato a vedere per la prima, e forse per l’ul-
tima volta il gran teatro de l’
Opera
nella Rue de la Loi. Vi si è rap-
presentato l’
Armida
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, che è riuscita egregiamente e con istupore
di tutti gli astanti. Il ballo, le decorazioni ed i cambiamenti di scene
rapiscono ed incantano gli spettatori.
11.
Sono andato questa mattina ad assistere per l’ultima volta alle le-
zioni di Cuvier, che per me riuscivano tanto istruttive, ed ho preso
da lui congedo.
Pigione di questo mese all’Hôtel de la Paix 4.00.
Giuseppe Flammia, nostro napoletano, e mio caro amico, quan-
tunque stabilito in Parigi, e perciò non perseguitato, si è deciso
di partire anch’egli per non separarsi da me. Sono state inutili e
inefficaci le mie preghiere e le persuasioni. Egli ha preso congedo
dal confettiere presso del quale era ben situato, e si è preparato alla
disperata partenza. Questa pruova di eccessivo attaccamento fra
due amici non si cancellerà mai dall’animo mio!!
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Probabilmente l’
Armide
di J. B. Lully, rappresentata per la prima volta nel
1686 e che presenta un balletto nel terzo atto.
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