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Diari
27.
Sono andato alla lezione di Le Sage, il quale ha fatto l’analisi del
legno, e lo ha disciolto in acqua, in olio empireumatico
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, in carbo-
nio, in potassa ed in poca cenere.
Ha esposto altresì il modo per fare il carbone, come pure quello
per fare la potassa, e ciò che bisogna eseguire per averla pura. Le
sostanze vegetabili che contengono più potassa sono i grappoli
dell’uva, il girasole, i sarmenti delle viti ecc.
Il carbone polverizzato ed asciugato ben bene al fuoco, mesco-
lato con l’acido nitroso, si accende a spese dell’ossigeno dell’acido,
e l’acido si scioglie in ossido nitroso o di azoto.
Se la potassa pura si vetrifica, e poi, pestata, si mescola con l’ac-
qua, si sviluppa un calore considerevole, in guisa che questa matti-
na nell’esperienza il termometro di Reaumur, si è innalzato dal gra-
do 8° sopra il ghiaccio, ove era, fino al 55°. In questa operazione,
l’acqua solidificandosi con l’alcali, il quale è privo anche dell’acqua
di cristallizzazione, abbandona una <tale> prodigiosa quantità di
calorico che giunge a liquefare il vetro dei vasi nei quali si opera.
Questa mattina il vase di vetro si è rotto solamente per essere stata
fatta l’esperienza in picciolo.
Ho ricevuto dal commissario di guerra la paga di Frimaire, in L.
22.00.
28.
Sono andato alla lezione di Cuvier, al Panthéon.
Ho copiato il Tableau des Insèctes, di Geoffroy nella Biblioteca
della Scuola di medicina.
Deyeux ha trattato del manganese. Questo metallo ritrovasi
sempre nello stato di ossido; e se si disossida, dopo pochi giorni,
se resta esposto all’aria atmosferica, si ossida nuovamente. È esso
perciò, per questa sua proprietà, molto utile alla chimica.
Ha parlato altresì dell’antimonio, e della maniera di separarlo
dallo zolfo, al quale trovasi sempre unito, mediante la fusione.
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Quello prodotto dalla distillazione di sostanze come il catrame.
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