Vincenzo Trombetta
Università degli Studi di Salerno
trolen@alice.it

 

Libri di antiquaria nella corrispondenza tra Giovanni Bianchi e Alessandro Catani
 

Citation standard
TROMBETTA, VincenzoLibri di antiquaria nella corrispondenza tra Giovanni Bianchi e Alessandro Catani. Laboratorio dell’ISPF. 2021, vol. XVIII [6]. DOI: 10.12862/Lab21TRV.

 

Online First: 15.10.2021 – Full Issue Online: 31.12.2021

Abstract
[Antiquarian books in the correspondence between Giovanni Bianchi and Alessandro Catani]. In the correspondence between Giovanni Bianchi and Alessandro Catani, the two correspondents combine the editorial reports of a scientific literature, suited to their medical profession, an antiquarian publishing line. Like all the members of the Republic of Letters in those years, even Bianchi, attracted by the fame of the excavations of Herculaneum and by the birth of the Academy of Antiquity requested by the young Charles of Bourbon, longed for the possession of the Neapolitan editions by the Palatine Printing House and by the local scholars. Between the pride for the volumes already present in his library and the insistent requests to his Neapolitan friends to receive the other missing ones for free in exchange for his writings, a twenty-year dialogue unfolds, in which the names of the most famous writers of the time emerge, including Berardo Galiani, Giacomo Martorelli, Giovanni Maria Della Torre, Nicola Ignarra, Gabriele Lancillotto, Prince of Torremuzza

Keywords
Eighteenth century; Naples; Correspondence; Publishing; Archeology

Sommario
Nel carteggio di Giovanni Bianchi e Alessandro Catani i due corrispondenti affiancano alle segnalazioni editoriali di una letteratura scientifica, consona alla loro professione medica, un filone editoriale di antiquaria. Come tutti i componenti della Repubblica delle Lettere in quegli anni, anche il Bianchi, attratto dalla fama degli scavi di Ercolano e dalla nascita dell’Accademia di Antichità voluta dal giovane Carlo di Borbone, brama il possesso delle edizioni napoletane della Stamperia Palatina e degli eruditi locali. Tra il vanto dei volumi già presenti nella sua libreria e le insistenti richieste agli amici napoletani di riceverne gratuitamente gli altri mancanti in cambio di suoi scritti, si snoda un ventennale dialogo, in cui emergono i nomi dei più famosi letterati del tempo, tra cui Berardo Galiani, Giacomo Martorelli, Giovanni Maria Della Torre, Nicola Ignarra, Gabriele Lancillotto, principe di Torremuzza.

Parole chiave
Settecento; Napoli; Corrispondenza; Editoria; Antiquaria

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