Flavia Luise
Università degli Studi di Napoli "Federico II"
luise@unina.it

 

Da Napoli a Rimini: i corrispondenti di Giovanni Bianchi
 

Citation standard
LUISE, Flavia. Da Napoli a Rimini: i corrispondenti di Giovanni Bianchi. Laboratorio dell’ISPF. 2021, vol. XVIII [7]. DOI: 10.12862/Lab21LSF.

 

Online First: 15.10.2021 – Full Issue Online: 31.12.2021

Abstract
[From Naples to Rimini: Giovanni Bianchi's correspondents]. Since his first trip to Naples in 1726, Giovanni Bianchi maintains correspondence with the Neapolitan intellectual environment. The sending of his printed works to Francesco Vargas Macciucca and his acquaintances extends the chain of Neapolitan correspondents who, proud of his friendship, report every editorial novelty of the capital to the illustrious citizen of Rimini. Foreign travelers also entertain correspondence with Rimini: passing through the capital in search of antiquarian or naturalistic finds, they report their impressions on the recent discoveries of Herculaneum or on the eruptive phases of Vesuvius. Among the over forty names of those, who in addition to Alessandro Catani, kept alive the scientific and literary curiosity of G. Bianchi for fifty years, those of Celestino and Ferdinando Galiani, Francesco Serao, Domenico Cotugno, Domenico Cirillo, Giovanni Maria Della Torre stand out. Above all, that of Minister Bernardo Tanucci emerges.

Keywords
Giovanni Bianchi; Neapolitan correspondants; Epistolary

Sommario
Fin dal primo viaggio fatto a Napoli nel 1726 Giovanni Bianchi mantiene i contatti epistolari con il milieu intellettuale partenopeo. L’invio dei suoi lavori a stampa a Francesco Vargas Macciucca e ai suoi conoscenti allunga la catena di corrispondenti napoletani che, orgogliosi della sua amicizia, riferiscono all’illustre riminese ogni novità editoriale della capitale. Anche i viaggiatori stranieri intrattengono scambi epistolari con Rimini: di passaggio nella capitale alla ricerca di reperti antiquari o naturalistici riportano le loro impressioni sulle recenti scoperte di Ercolano o sulle fasi eruttive del Vesuvio. Tra gli oltre quaranta nomi di coloro che oltre ad Alessandro Catani mantennero viva la curiosità scientifica e letteraria di G. Bianchi per cinquant’anni, spiccano quelli di Celestino e Ferdinando Galiani, Francesco Serao, Domenico Cotugno, Domenico Cirillo, Giovanni Maria Della Torre. Su tutti emerge quello del ministro Bernardo Tanucci.

Parole chiave
Giovanni Bianchi; Corrispondenti napoletani; Epistolario

download il pdf
torna al sommario