Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 55

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La «boria delle nazioni»
ancora svariate pratiche di vita, in età settecentesca. Le pagine che
seguono (una sezione ulteriormente introduttiva, che peraltro un
lettore meno paziente può saltare) intendono assolvere al compito
di ripensare momenti della strumentazione concettuale storiogra-
fica indispensabile per ricostruire quello scenario.
1. Tenterò nel giro di poche pagine di tenere assieme, ma presenta-
re in modo distinto, le due aree tematiche, problematiche, e relativi
approcci metodici e storiografici, che ho proposto di connettere
nell’oggetto di indagine curvato attorno alle “borie”.
La prima area, pertinente alle rappresentazioni, definizioni, trat-
tazioni dei caratteri delle nazioni, verrà qui avvicinata specialmente
individuando alcuni “linguaggi” (certamente non univoci e dina-
mici) che si ritiene maggiormente utili a porre in luce sia elementi
di lunga durata, sia di differenziazione e discontinuità, o marcata
innovatività, sulla materia
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.
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A proposito di “linguaggi” ripresento brevemente in queste pagine alcune
proposte di riflessione attorno ad alcuni ermeneutici tipi ideali di “discorsi”,
anche definibili in termini di “linguaggi”, relativi a rappresentazioni dei caratteri
dei popoli nella cultura occidentale. Specie su tre linguaggi essenziali per l’ela-
borazione dei caratteri delle nazioni (i linguaggi “etno-geografico-climatico”,
“politico” e “religioso”) che, largamente formatisi già nell’antichità, conoscono
svariate declinazioni nella modernità, ma anche talune marcate forme di conti-
nuità, ho cominciato a presentare tali proposte in diversi miei saggi, tra i quali
mi permetto di segnalare:
Mediterraneo e
caratteri dei popoli. Paradigmi della misura alle
origini del modello “etno-geografico-climatico”
, in R. Bufalo - G. Cantarano - P. Colon-
nello (a cura di),
Natura storia società. Studi in onore di Mario Alcaro
, Milano-Udine,
Mimesis, 2010, pp. 109-145;
Teorie dei climi e caratteri dei popoli in età moderna
, in C.
Sbordone - G. Trombetti (a cura di),
I lunedì delle Accademie Napoletane nell’Anno
accademico 2011-2012
, Napoli, Giannini editore, 2012, pp. 25-71; il già richiamato
contributo su
I caratteri dei popoli nella nuova scienza delle nazioni di Vico.
Segnalo
inoltre un altro mio saggio appena pubblicato:
Nuovi ordini, nuove anomalie nella
modernità. Caratteri e anomalie dei popoli tra natura geografica e storia dell’umano
, in E.
Nuzzo - M. Sanna - L. Simonutti (a cura di),
Anomalie dell’ordine. L’altro, lo straordi-
nario, l’eccezionale nella modernità
, Roma, Aracne, 2013, pp. 17-57. A tali contributi
rinvio per il rendiconto, già in essi di necessità assai limitato, di voci dell’enorme
letteratura critica che sarebbe possibile richiamare sulle tanto vaste e complesse
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