Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 47

47
Tra «borea» e «boria»
sinonimo di arroganza e presunzione non esiste; né è presente, per
quanto ci risulta, nelle altre lingue neolatine, francese, spagnolo e
portoghese. D’altro canto i dizionari italiani, dal
Vocabolario della
Crusca
sino ai più moderni, dal Devoto-Oli al Sabatini-Coletti, e
al
Dizionario etimologico
di Tristano Bolelli, indicano nel latino “bo-
reas”, ossia vento di tramontana (la triestina “bora”), l’etimo pro-
babile, a partire dal XIV secolo, dell’italiano “boria”.
La domanda (duplice) che qui vien da porsi è: perché Vico ha
fatto questa scelta e, in secondo luogo, perché vi è poi ritornato
sopra cancellandola con un colpo di spugna.
Cominciamo dal primo versante della questione, che è anche il
più interessante. La boria, del cui etimo trecentesco Vico è sicu-
ramente consapevole, è propria di chi si dà arie, dunque ha a che
fare col vento, che gonfia; e questo verbo “gonfiare”, che trovia-
mo nella prima degnità della
Scienza nuova
del 1730, dove la
Borea
(qui con la maiuscola, ma come nome comune) è detta
«figliuola
dell’Ignoranza,
e dell’
Amor propio
;
la qual ci gonfia
»
, è poi presente in
due identiche occorrenze nelle edizioni del 1730 e 1744
3
, dove si
legge della boria dei dotti,
«
che tanto non osò gonfiare quella dei
bori/e/osissimi Egizj
»
. Questa del gonfiare appare come azione
propria del vento, e dunque la borea/boria si presenta a più riprese
sotto questo segno. Maestro di retorica, Vico ama le metafore e
il ricorso ad esse; vien da pensare dunque, e non è fuor di luogo
pensarlo, che si sia creata in lui una forte attrazione, tale da indur-
lo a convertire il termine già messo a fuoco nella prima versione
dell’opera in una voce inusitata ma quanto mai suggestiva. Quando
poi dalla metafora si passa alla personificazione, allora la questione
si fa più complessa e un ripensamento dell’autore pare sia stato
d’obbligo. Ma su questo al termine.
Per attenerci all’elaborazione del concetto che sulla parola si fo-
calizza, ci è chiaro grazie alla presenza di esso già nei tre luoghi
rammentati della prima
Scienza nuova
(dove dei soli greci si parla)
che prima viene la boria delle nazioni, e soltanto dopo quella dei
dotti, che vi si affiancherà a partire dalla seconda versione. Ora in
3
Sn30,
p. 217 (con la “e”) e
Sn44,
p. 175.
1...,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46 48,49,50,51,52,53,54,55,56,57,...500
Powered by FlippingBook