Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 465

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Boria e tracollo dell’Io
In questa
introspezione
dobbiamo, anzitutto, lasciare da parte tutte le
cose che non sono nostre: diversamente non scruteremo noi stessi in
maniera pura, ma altre cose, o cose ad altro pertinenti
24
.
Per ben conoscere me stesso e ciò che mi appartiene, è indispensabile
che deponga tutto ciò che non è l’io e che, prima di tutto, faccia
attenzione di non attribuirmi l’opera altrui e di non aver l’aria di fare
io stesso ciò che in realtà non faccio
25
.
Il ruolo centrale attribuito nell’etica alla riflessione su di sé collo-
ca di certo Geulincx nelle immediate vicinanze di Cartesio; ma non
si deve commettere l’errore di appiattire il primo sul secondo
26
.
L’introspezione dà immediatamente – intuitivamente – uno dei
suoi frutti più rilevanti: noi possiamo solo «conoscere» e «volere».
Nei termini geulincxiani, che presto si chiariranno, questo significa
che l’uomo, afferratosi nella sua dimensione più propria – quella
spirituale –, può attivare in autonomia la spinta al conoscere e al
volere, ma non può
da solo
oggettivare quella spinta in un atto co-
noscitivo o volitivo che richieda la mediazione del proprio corpo
27
.
Non posso conoscere la struttura di questa sedia o volerla spostare
nella mia camera, senza l’intervento di un altro essere che connetta
la
mia
mente e la
mia
volontà – con le loro specifiche intenzionalità
– al
mio
corpo, il quale funge qui da strumento per la conoscenza
di un oggetto esterno e per l’azione su di esso; non solo: anche la
relazione fra l’oggetto esterno (la sedia) e il
mio
corpo richiede, per
potersi dare, l’assistenza di un ente superiore, cui spetta l’attivazio-
ne e la conservazione del rapporto di causalità efficiente. Scrive il
filosofo fiammingo:
24
AE
, p. 191; cfr. anche p. 198.
25
E
, p. 107, nota 1 (brano tratto dalla versione fiamminga).
26
Cfr. A. Ottaviano,
Arnoldo Geulincx
, Napoli, Libreria Editrice F. Perrella,
1933, p. 103, e
infra
, nota 37.
27
Sul rapporto fra mente e corpo in Geulincx cfr. M. Giorgiantonio,
La Mo-
dernità nel pensiero di Arnoldo Geulincx
, in «Stoa. Rivista di filosofia, politica, dirit-
to», V, gennaio-febbraio 1949, 1, pp. 3-11, qui p. 10; R. Wood,
Murphy, Beckett,
Geulincx, God
, in «The Journal of Beckett Studies», II, 1993, pp. 27-51.
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