Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 46

Paolo Cristofolini
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essa pure occorrenze, ancor più numerose, della parola e dell’ag-
gettivo corrispondente, sempre con la “i”, ma con una eccezione,
di cui ci occuperemo al termine di questo discorso, quando la pa-
rola si ritroverà con la maiuscola di un nome proprio, Borea come
personaggio mitico.
Ma prendiamo le cose con ordine, incominciando dal documen-
to centrale per l’indagine sulla variazione interna al testo che ci
interessa. Si tratta della pagina 135 della
Scienza nuova
del 1730, in
cui la parola «borea», al singolare e al plurale, con la minuscola e
con la maiuscola, compare sei volte.
Qui una piccola digressione è d’obbligo. Noi sappiamo, e nel-
la presentazione e nell’apparato critico dell’edizione critica della
Scienza nuova
del 1730 ne abbiamo dato informazione e documen-
tazione, che Vico non soltanto è intervenuto con ampie postille e
correzioni su determinati esemplari dell’opera che avevano parti-
colari destinazioni, ma che deve avere messo mano su tutta la tira-
tura prima che questa uscisse dalla tipografia, poiché su cinque pa-
gine, e precisamente sulle pp. 113, 127, 132, 135 e 168, si ritrovano
piccoli ritocchi sicuramente autografi, presenti in tutti gli esemplari
sinora noti. Ora, alla pagina 135 la parola ricorre sei volte, e a colpo
d’occhio si scorgono quattro interventi, tutti di mano d’autore, in
cui le parole
«
borea
»
,
«
Borea
»
,
«
Boree
»
, sono tutte corrette con
la “i” al posto della “e”, mentre due casi gli sono evidentemente
sfuggiti. Ebbene, questa correzione, se passiamo in rassegna tutti
gli esemplari disponibili, come nell’edizione critica si è fatto, ed
esaminiamo inoltre le quattro versioni di
Correzioni, miglioramenti e
aggiunte
, investe la totalità del documento, con una eccezione, che è
quella già qui sopra annunciata, di un luogo in cui appare il mitico
personaggio di Borea, decisamente importante entro la logica poe-
tica di queste fluttuazioni mentali proprie del nostro autore.
Veniamo dunque alla ricerca del perché di questo andirivieni vi-
chiano, dalla
«
boria
»
della prima edizione alla
«
borea
»
della seconda,
subito poi ricorretto per ritornare alla forma grafica più consueta.
Vico, questo è più che noto a tutti, è attentissimo e sensibilissi-
mo alle etimologie. Ora da tutti i dizionari latini, antichi e moderni,
apprendiamo che in latino l’equivalente dell’italiano “boria” come
1...,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45 47,48,49,50,51,52,53,54,55,56,...500
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