Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 454

Marco Vanzulli
454
economico-sociali, vicissitudini politiche, gradi di conoscenza della
natura raggiunti da un popolo ecc.)
45
.
Il sacro è, con le parole di Caillois,
un autentico dato immediato della coscienza. Si può descriverlo,
scomporlo nei suoi elementi, farne la teoria. Ma il linguaggio astratto non
può definirne la qualità specifica così come non gli è possibile formulare
quella di una sensazione. Il sacro appare così come una categoria della
sensibilità. In realtà, è la categoria sulla quale riposa l’atteggiamento
religioso, quella che gli conferisce il suo carattere specifico, quella che
impone al fedele un sentimento di rispetto particolare
46
.
Vi è in Vico un’autonomia del sacro quale la intende la moderna
filosofia della religione? In altri termini, risponde il sacro a leggi
proprie e vi è una “sfera”, un’“ontologia” del sacro nella «teologia
civile ragionata» vichiana? Si caratterizza forse il sacro nella
Scienza
nuova
nei termini in cui la questione si trova posta secondo la posi-
zione irrazionalistica di Eliade, e cioè che «il “sacro” è un elemento
all’interno della struttura della coscienza, e non uno stadio della
storia di questa coscienza»
47
? Vico riconduce lo stesso termine
sa-
cro
, attraverso l’etimologia, al suo originario significato, quello di
cosa segreta
, ad esprimere il carattere esoterico delle antiche religioni,
nelle quali i sacerdoti tenevano segrete alcune dottrine al popolo, e,
soprattutto, riservavano a se stessi e al proprio ceto la gestione del
culto e la relazione col divino. Lo stesso sacro trova dunque nell’e-
timologia il riferimento unico a una sua specifica funzione sociale,
che a sua volta rimanda alla conflittualità inter-cetuale, e non a un
ordine di cose extra- o ultra-mondano. Furono solo degli
ottimi
,
infatti, le prime religioni.
Cosa segreta
perché attinente ad una pre-
rogativa e ad un potere politico-sociale non condivisi. L’esperienza
del sacro si trova così interamente socializzata, complesso di cre-
45
M. Trevi,
Prefazione
a C.G. Jung - K. Kerényi,
Prolegomeni allo studio scientifico
della mitologia
, tr. it. di A. Brelich, Torino, Bollati-Boringhieri, 1972, p. 3.
46
R. Caillois,
L’homme et le sacré
, Paris, Gallimard, 1950, p. 24 (traduzione mia).
47
M. Eliade,
La nostalgie des origines
, cit., p. 10.
1...,444,445,446,447,448,449,450,451,452,453 455,456,457,458,459,460,461,462,463,464,...500
Powered by FlippingBook