Le «borie» vichiane come paradigma euristico. Hybris dei popoli e dei saperi fra moderno e contemporaneo a cura di Rosario Diana - page 278

Giuseppe D’Anna
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l’idea stessa della mente umana deve essere considerata come un
sistema di differenti percezioni ed esistenze, connesse insieme dalla
relazione di causa ed effetto, le quali si producono, si distruggono e
si modificano tra loro. Le nostre impressioni generano le nostre idee
corrispondenti; queste idee, a loro volta, producono altre impressioni.
Un pensiero ne scaccia un altro, tracciando dopo di esso un terzo
pensiero dal quale è a sua volta espulso. A questo riguardo non potrei
paragonare l’anima a niente di più appropriato di una repubblica o
di uno stato, i cui diversi membri sono uniti dai reciproci legami del
governo e della subordinazione, e che danno origine ad altre persone,
le quali perpetuano la stessa repubblica nello scambio incessante delle
sue parti. E come una stessa repubblica di individui non soltanto può
cambiare i suoi membri, ma anche le sue leggi e la sua costituzione,
così una stessa persona può variare il suo carattere e le sue disposizioni,
così come le sue impressioni e idee, senza per questo perdere la sua
identità. Qualsiasi cambiamento subisca, le sue varie parti rimarranno
connesse dalla relazione di causalità
34
.
La relazione di causa-effetto, dunque, una relazione che, come
sappiamo, Hume fonda sull’abitudine, diviene la cifra ineludibile
che legittima la proiezione estensiva e temporale (passata e futura)
dell’identità, ma non ne condiziona per nulla l’infinita apertura se-
mantica al mutamento e al dinamismo. Naturalmente vi è un’altra
relazione fondamentale che interviene all’interno dell’assetto dina-
mico dell’identità personale ed è quella di “rassomiglianza”, la quale
funge da collante per legare le percezioni passate in virtù del loro
essere simili. È in questa relazione che la memoria ricopre un ruolo
determinante per l’identità personale. La memoria, vale a dire, non
soltanto scopre l’identità perché è la facoltà che genera nel sogget-
to le immagini delle percezioni passate, ma contribuisce anche alla
sua produzione, costituendo la relazione di rassomiglianza fra le
percezioni e conferendo loro sembianza di identità all’interno di
complessi e articolati edifici cognitivi
35
.
La memoria, allora, è all’origine dell’identità personale; senza
memoria verrebbe annichilita sia la nozione di causalità (l’abitudi-
34
D. Hume,
Trattato della natura umana
, cit., p. 523.
35
Ivi, p. 521.
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