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Giosuè Sangiovanni
posto nel mezzo del monte, lo è meno. Si continua a salire meno
rapidamente; ma la salita finisce all’intutto allorché si è giunto sulla
cima del monte, ove dicesi la
Gran Croce
, che forma attualmente
il limite fra l’Italia e la Francia. In questo luogo vi è un corpo di
guardia che visita ed osserva i passaporti.
Si cammina di poi lungo tempo sempre in piano. Sulla pianura del
monte vi è un lago
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di circa cinque miglia di circonferenza, d’onde
esce il fiume Dora, il quale scorre in Italia, e l’Are che va nella Savoja,
e va quindi ad unirsi all’Isêre, nel Dipartimento di tal nome.
Vicino questo lago vi è un’antica lapide ove
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sono scolpiti,
come si è detto, ad un di presso i versi seguenti, i quali, fingesi, che
il fiume Are dica al fiume Dora.
Adieu, mon chèr ami,
Tu t’en va en Italie, pays maudit.
Moi, je m’en vais en France
Pays d’étérnelle assurance.
Forse ciò fa allusione all’Italia odiata dai Francesi dopo l’avveni-
mento del Vespro Siciliano.
Dall’altro lato del monte la discesa è molto rapida infino a
Lanslebourg, che non è molto lontano da Termignon.
In Lanslebourg vi è un Comandante di Piazza che vista i pas-
saporti o fogli di strada, ed un corpo di guardia sul ponte, che è
l’unico passaggio.
Il Mont-Cénis, in questa stagione, è tutto coverto di ricchi er-
baggi; e vi sono da passo in passo delle abitazioni. Paragonato allo
Splugen, il Mont-Cénis è il giardino di Armida.
Sulle più alte cime del monte, vi era ancor oggi la neve, ed oggi
stesso vi è nevigato.
19.
Da Termignon a Modane, leghe 3½. Su questa estensione incon-
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Il lago del Moncenisio.
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Corretto in luogo di «ov’è».
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