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Diari
la morte, e spesso mi è venuto in pensiero di procurarmela volon-
tariamente; ma la speranza di una lontana vendetta me ne ha ne ha
[
sic
] fatto temporaneamente astenere.
24.
Il mio spirito è sempre più oppresso da nuove angustie.
L’impossibilità di poterne uscire mi cimenta a commettere degli ec-
cessi, a danno della mia esistenza. Ah sorte infelice! Da mia casa non
ricevo lettere: questa criminosa indifferenza de’ miei parenti per la
mia persona e per la situazione in cui mi trovo, accresce gran peso a
mali miei. Sia eternamente maledetta la natura e la forza che la regge!
25.
Sono stato riconosciuto medico addetto al servizio della caduta
Repubblica Napoletana, dal ministro di Guerra della Cisalpina. Ma
che pro’?
Titulus sine re.
26.
Ho ricevuto lettera da Flammia, da Lione.
27.
Ho scritto due lettere a D
a
. Maria Givanna [
sic
] Durelli, in Napoli,
una per la posta e l’altra per mezzo di Curzio. Ho scritto anche in
mia casa, che l’ho conchiusa in quella di Durelli.
28.
Questo giorno sarà forse da me segnato con lapillo bianco. Forse
la sorte mi somministrerà i mezzi per uscire da questo infame pa-
ese e ritornare in Francia.
29.
Si vanno confermando le mie speranze. Si aumenta sempre più
la probabilità di poter ottenere un passaporto sott’altro nome per
ritornare in Francia. Forse uscirò da questo scellerato paese, elu-
dendo le ricerche di questo ingrato governo!
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