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Della mente sovrana del mondo
gioni che non possono ritrovare, eglino, abusando l’idea confusa
dell’infinito, che ogni cosa pare che contener deggia, tutte assegna-
no all’infinito: e così adoperano per tutta la storia de’ loro delirj dal
Caro descritta. Ma l’infinite pruove, e ripruove per l’infinito tempo,
e nell’infinito spazio in essa materia, e nelle di lei particelle dovriano
dimostrare: il che finora non han fatto, né faranno giammai. Il gran
lavoro maraviglioso dell’amplissima opera, con ordine, costanza,
utilità, frutto, vaghezza, e splendore tante volte mentovato, e de-
scritto, coll’infinita varietà de’ varj ingegni delle particolari forme,
che compiono, ed ornano l’universo; è manifesto ingegno dell’ogni
sapere, è manifesta /33/ virtù dell’ogni potere divino. Gli Epicurei,
tanta varietà fingendo nella materia; non avvedendosene essi, alla
materia donano sapere, e volere. Occasion dell’inganno, è l’ogni pa-
zienza, cioè l’abilità, e flessibilità della materia ad ogni modo, moto
e forma: nella quale i proprj loro ingegni trasferendo, l’onnimoda
ingegnosa varietà, che è parto dell’ogni sapere, e la forza del moto
virtuoso, che è effetto dell’ogni volere, all’informe, impotente, e cie-
ca materia stolti concedono. L’opinamento dell’autorità, e del prin-
cipato della fortuna, è l’estremo segno di volere sviato, e licenzioso;
è il più alto profondo dell’umana sconoscenza, e ignoranza.
CAPO IV
Quarta dimostrazione dall’idea dell’uomo
Non intendiamo qui l’idea espressiva, per cui l’uomo esprima l’es-
sere divino, della quale da poi a suo luogo /34/ disputeremo, ma
quella idea o forma o ingegno, onde l’uomo è ciocché esser dee. Da
questa idea o forma o ingegno dell’uomo, il divin filosofo [Platone]
argomenta che nell’universo vi deggia esser Ragione e Mente uni-
versale, onde la ragione dell’uomo sia provenuta. Poiché l’uomo è
parte dell’universo, e quanto nell’uomo è, tutto dall’universo vi è
derivato; come dagli universali elementi terra, acqua, aria, luce o
fuoco, i particolari elementi che ’l corpo dell’uomo compongono
sono usciti, così vi dee essere una Ragione e Mente universale, da
Gli Epicurei
ogni sapere, e
ogni volere do-
nano alla cieca
materia
Dell’argomento
del divino Pla­
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