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Della mente sovrana del mondo
moto della materia ragionevole ed ordinato esser dee. Ma qui una
cosa molto maggiore, e niente men vera, /226/ con due fermissimi
argomenti a provare pren­diamo. Cioè, che ’l moto di sua natura, per
lo suo essere medesimo, ragione ed ordine aver deggia; che ’l moto
sia la ragione e l’ordine della materia; che in fine sia ugualmente
impossibile il moto dalla ragione e dall’ordine, e la ragione e l’ordine
da se medesime, separare. Questa co­sa al primo aspetto inopinata
ed ardua può anche a non volgari intelletti parere, ma prestamente
piana e probabile, anzi in ogni modo certa, renderemo.
E in primo luogo, niente senza principio, onde provegna e di-
penda, può esser in niun modo. Quanto questo è certo, tanto è in-
dubitato che ogni cosa che da principio provene e dipende, ragione
ed ordine dee in sé avere. Sol con esplicare le ragioni del principio
si fa manifesto che il principio nelle cose da sé provegnenti e di-
pendenti, ragione ed ordine induce necessariamente. Il principio,
nel produrre, regge ancora ed ordina le cose. Dee contenere quel
che produce; e, contenendo, tutti i numeri
/227/ delle cose con-
nette e accoglie. E questo è il medesimo che reggere ed ordinare. Il
principio è insieme regola, e la regola è principio. Principio e rego-
la sono una medesima cosa, e per poco una ragione medesima. La
contenenza e la produzzione sono le proprie ragioni del principio.
Il raccoglimento e la connessione sono proprie della regola. Ma
non può stare né contenenza o produzzione, senza connessione e
rac­coglimento; e perciò il principio è ancora regola; né connessio-
ne o rac­coglimento ponno esservi senza contenenza e produzzio-
ne; e per tanto la regola è ancora principio. O dicano [gli avversari]
come il principio possa contenere e produrre, senza che accoglia
insieme e connetta tutti i numeri dell’essere delle cose che con-
tene e produce; e come la regola possa connettere ed accogliere,
senza che contenga e produca. Certamente né dalla contenenza e
produzzione l’accoglimento e la con­nessione si ponno disgiunge-
re, senza distruggere ogni virtù di principio; né dalla connessione
/228/ o accoglimento la contenenza e la produzzione si possono
divellere, senza estinguere ogni lume di regola. La contenenza e
la produzzione, senza la connessione e l’accoglimento, verserebbe
circa il nulla; e l’accoglimento e la connessione, senza la contenen-
Il moto della
materia è ordina-
to e ragionevole
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