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Della mente sovrana del mondo
plissima realità dilata l’essenza. E la natura materiale, in indivisibili
sottilità o in infinito sempre l’essere dividendo, quasi nel vuoto
va a perdersi nel non essere. L’una nell’eccessiva luce dell’essere e
l’altra nelle tenebre del non essere si celano a’ mortali; sicché mi-
nima parte de la scienza dopo tanti secoli se ne attinge appena. Lo
Spinosa, più di tutti gli altri inconsiderato e temerario, non conten-
to di dubitare, nell’ombre dell’ignoranza forma i suoi argomenti e
combatte alla cieca.
CAPO VI
Sesto assioma: Idea veri debet cum suo ideato convenire
.
Non ci è cosa di questa più vera, che l’idea per esser vera dee essere
conforme alla cosa ideata. Nel tempo medesimo, dobbiam tener
per fermo quello che abbiam conchiuso ne’ /207/ due precedenti
discorsi. Cioè, che ’l concetto che della materia si ha, e più la di lei
scienza, invol­ge la Mente sovrana che è la sua causa; e la Mente so-
vrana nel concetto che se ne può avere, e più nella scienza, involge
la materia che è il suo effetto. Lo Spinosa torce l’assioma per con-
fermare il falso, e noi lo rad­drizziamo in confermazione del vero
CAPO VII
Settimo assioma: Quicquid ut non existens potest concipi, ejus essentia non
involvit existentiam.
Questo settimo assioma consente colla prima definizione e com-
pie la mirabil dottrina dello Spinosa. Ivi dice che quella natura è di
sé causa, e coll’essenza include l’esistenza, la quale non può inten-
dersi non esistente. È qui che quella natura non involge l’esistenza
e non è di sé causa, la quale può intendersi non esistente. /208/ In
amendue i luoghi vuol donare l’autorità e ’l primato dell’essere alla
materia, e sottrarlo alla mente. Quella definizione dimostrammo
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