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Tommaso Rossi
miratori, dobbiam prima avvertire che egli, che tra filosofici affari
ha prescelto quello di purgare gl’intelletti impuri, a questa novella
quistione ha con seco /56/ arrecati due pregiudizi, co’ quali e da’
quali argomentando, ha creduto dovere avvertire tutto il genere
umano di un error manifesto.
Il primo pregiudizio è che e’ crede che le idee innate, come una
giunta e, diciam così, come un’appendice, dovriano essere state
impresse e quasi scolpite nell’animo dalla mano di Dio; e pertanto
che quelle idee, come divine manifatture, esser dovriano distinte ed
espresse, e sempre in ogni tempo rilucenti ad un modo. Il secondo
è che le idee, e spezialmente i principi o assiomi, dovrebbono esser
nell’uomo con quelle, diciam così, formalità, e con quell’espressio-
ni con che nelle scuole si spongono. Or egli, perché nel suo mestie-
re adoperando, non le ha ritrovate tali quali egli credea che esser
dovessono; con incredibil sicurezza ha conchiuso che non vi sieno
affatto. Ond’io non dubito che, se il Loke si fosse potuto avvisare
che le idee innate e’ principi, tali quali egli li credea non doveano
essere; certamente avrebbe lasciate star le cose, come state erano
dalla prima
/57/ origine della filosofia infino a lui. Ora vegniamo
agli argomenti che, prima dalla natura della mente nostra, e poi dal-
la condizione di esse idee ed altronde, ricoglieremo. Dopo di che,
agli argomenti del Loke, de’ quali ben venticinque fogli ha empiuti,
daremo pronta e spedita soluzione.
E in primo luogo, la mente dell’uomo, qualunque sia, è ella cer-
tamente natura mentale. Or ella non sarebbe tale qual esser dee, se
non solamente di ogni particolar senso e d’ogni particolar cogni-
zione, che tutti concediamo; ma ancora, come il Loke solo affer-
ma, d’ogni comun senso e comune nozione vuota venisse al mon-
do. Niente in tale stato è, perché fosse mental natura, niente che
da natura bruta e cieca la distinguesse dir si potria. Imperocché,
altro non rimarrebbe a poter dire, se non che ella nondimeno di
cognizione sarebbe allora capace. Ma il dir ciò, è dir nulla. Per torre
la confusione, fa di mestieri esplicare con ispezieltà qual sarebbe
propriamente quello che la natura mentale dalla bruta distinguesse.
Oltreché /58/ la capacità, potendo esser di due maniere, o con
potere attuoso o senza, nel secondo modo di capacità puramente
Pregiudizi del
Loke
Primo argomento
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