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PARTE II
Dell’idee, se ve ne abbiano innate nell’uomo, e in particolare dell’idea di Dio
CAPO I
Si pruova che vi sieno, con argomenti tolti dalla natura della mente
È in ogni modo necessario far questa digressione, perché la so-
spezione che la riputazione del Loke ha suscitata, se vi sieno o
no nell’uomo dell’idee innate, se vana essere e temeraria non si
dimostra; la dimostrazione della Divinità dall’idea tolta, ogni sua
chiarezza e ogni vigore viene a perdere interamente. E io credo
che il Loke, o per incommodare il Cartesio, come in ogni occa-
sione suol fare, o per altro secreto suo disegno, a questo scopo
dirittamente abbia riguardato. Siccome, sol in odio del Cartesio,
/55/ e per discreditare quella dimostrazione, in alcuna scuola del
Peripato, con istupore e con rammarico, ho udito che non esservi
di Dio idea nell’uomo innata publicamente s’insegni. Quell’autore
adunque, contro all’autorità di tutti gli antichi greci e latini, e con-
tro all’autorità a lui più riverenda delle moderne scuole, tiene per
fermo che la comune persuasione della realità delle idee innate
sia un comune inganno ed errore: ché idee innate nell’uomo non
vi sieno né possano esservi affatto: e tanto meno vi sieno innati
i primi principj del sapere e del vivere: e in fine che tanto quelle
quanto questi sieno del tutto inutili alla scienza. Or noi, che gli uni
e gli altri vi sieno realmente, e che gli uni e gli altri sieno alla scienza
e alla vita necessarj, senza troppa fatica dimostreremo. Ma perché
l’autorità del Loke minor forza abbia sopra gli animi de’ suoi am-
Opinione del
Loke, per odio
del Cartesio, ac-
cettata in iscuole
peripatetiche
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